Stellantis Heritage è lieta di annunciare una nuova creazione frutto della decennale collaborazione tra Abarth e Breil, il famoso marchio italiano di orologeria e gioielleria nato nel 1935 a Milano.
Si tratta del segnatempo Breil Abarth 1000, che rende omaggio a uno dei momenti più iconici della storia del marchio dello Scorpione: il 100° record mondiale conquistato personalmente da Carlo Abarth all’Autodromo di Monza il 20 ottobre 1965.
Realizzato in edizione limitata e numerata di 465 pezzi, l’esclusivo orologio rinnova il legame tra due marchi italiani, fatto di audacia, performance e passione per la meccanica, oltre a incarnare lo spirito pionieristico di quella sfida leggendaria, fondendo design meccanico e tensione sportiva in un cronografo dal carattere inconfondibile. E per coloro che vogliono ammirare la straordinaria Abarth 1000 monoposto del 1965, ricordiamo che un esemplare è conservato nell’Heritage HUB a Torino, accanto all’ Abarth 750 record Bertone del ‘56 e alla Fiat-Abarth 1000 monoposto record Pininfarina del ‘60. In questo meraviglioso spazio espositivo di Stellantis dedicato ai marchi italiani del Gruppo, le tre monoposto sono esposte nell’area “Records and races” insieme ad altre rarità che hanno trionfato nei principali circuiti di tutto il mondo.
Del resto, Carlo Abarth ha consolidato la propria fama di geniale elaboratore di automobili ed eclettico imprenditore anche attraverso i molti record infranti dalle sue "creature". Quasi sempre teatro di queste performance è stato l'autodromo di Monza che, disponendo ancora dell'anello dell'alta velocità, era perfetto per le lunghe percorrenze a ritmi elevatissimi. Tra le protagoniste di queste imprese, un ruolo di grande rilievo spetta proprio alla Abarth 1000 monoposto del 1965, con la quale il fondatore conquistò il 100° record mondiale, un’impresa che l’ha consacrato come simbolo assoluto di determinazione, precisione e velocità, valori che oggi tornano a pulsare nel nuovo Breil Abarth 1000.
Abarth 1000 monoposto Record Classe G 1965
A 57 anni Carlo Abarth decide di vestire ancora i panni di pilota e scendere in pista con una monoposto a ruote scoperte per firmare due volte, come costruttore e come pilota, il 100° record di un'Abarth. La nuova vettura - sviluppata interamente in Abarth - è una monoposto a ruote scoperte con un motore mille di cilindrata, derivata da quella impiegata in Formula 2 nella stagione sportiva 1964. Il bialbero eroga 105 CV all’elevato regime di 8.800 giri al minuto, solo 500 kg a secco e un piccolo serbatoio da 10 litri, quanto basta per aggiudicarsi i neonati record di accelerazione istituiti dalla FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) verso la fine del 1964. Tra realtà e leggenda si narra che per poter entrare fisicamente nell’abitacolo Carlo Abarth si sottopone a una ferrea dieta (che la leggenda racconta fosse basata esclusivamente sulle mele) e perde addirittura trenta chili; certamente, oltre a permettergli di entrare nell’abitacolo, la riduzione di peso concorre al miglioramento delle prestazioni della vettura, e quindi al raggiungimento del risultato. Così l’abituale circuito dell'Autodromo di Monza è teatro, il 20 ottobre 1965, dell’ennesima impresa. La Fiat Abarth 1000 Monoposto conquista due primati mondiali nella Classe G, stabilendo i record di accelerazione sul quarto di miglio (13"62) e sui 500 metri (15"38). Non pago del successo appena ottenuto, Carlo fa montare sulla monoposto un motore 2000 ed il giorno successivo stabilisce due nuovi record di accelerazione anche nella Classe E: quelli del quarto di miglio e dei 500 metri rispettivamente in 11"55 e 15"38. L’anno successivo, la monoposto torna ancora in pista a Monza per riprendersi i primati che i tedeschi avevano tentato di insidiare.
Cronografo Breil Abarth 1000 | Edizione Limitata
La cassa in acciaio IP black da 42 mm di diametro, presenta linee compatte e dinamiche ed è caratterizzata da una lunetta in carbonio forgiato, materiale composito d’eccellenza utilizzato nel mondo delle auto da corsa e delle supercar. Il quadrante in fibra di carbonio ospita indici applicati per le ore e contatori cronografici, richiamando la strumentazione di bordo di una monoposto: ogni dettaglio è pensato per esprimere sportività assoluta. Le lancette di ore e minuti sono scheletrate ed hanno la punta rivestita di materiale luminescente. La lancetta dei secondi presenta l’estremità tinta di rosso. A ore 12 compaiono i loghi BREIL e ABARTH. Alla periferia della circonferenza la scala tachimetrica. I pulsanti cronografici personalizzati START e STOP, dal profilo ergonomico e racing, evocano i comandi delle vetture da competizione, mentre il dettaglio rosso del pulsante START sullo sfondo della finitura IP black riprende il linguaggio grafico di Abarth, simbolo di grinta e prestazione. Sulla corona di regolazione, la lettera B di BREIL. A proteggere il quadrante, un vetro zaffiro ad alta resistenza, e sul retro il fondello personalizzato che riporta l’incisione del numero di serie limitata oltre all’iscrizione incisa “1965-2025 ABARTH 1000 60 anni di storia). All’interno, il movimento al quarzo TMI VK63 assicura precisione e affidabilità impeccabili. L’orologio è impermeabile fino a 10 atmosfere e completato da un bracciale in acciaio IP black con chiusura deployante a pulsanti di sicurezza, decorata con i loghi BREIL ABARTH.